C’è qualcosa che non mi torna e mi tormenta.
C’è qualcosa che non mi torna e mi tormenta. Si fanno e si sentono tante chiacchiere sul body positive, sul non dire questo, sull’accettare quello e poi? Poi un bel cavolo ecco!.
C’è qualcosa che non mi torna e mi tormenta. Si fanno e si sentono tante chiacchiere sul body positive, sul non dire questo, sull’accettare quello e poi? Poi un bel cavolo ecco!.
Perché avere un fisico perfetto? E poi, perfetto per chi? Me lo sono chiesto dopo che, per diversi giorni, mi appariva su Instagram una pubblicità che prometteva un corpo perfetto usando una linea di prodotti definita "miracolosa".
Il silenzio del mattino, una tazza di tè forte e amaro, una ciotolina con mezza mela e cinque ciliege, un foglio bianco. Fotografia di un mercoledì mattina.
E' tutta una congiura. Non ci posso credere. Per una volta che ho fatto ore e ore di ginnastica, che sono riuscita a sgonfiarmi senza troppa fatica e soprattutto mangiando bene quest'anno che succede?
Quarantena, dieta e cinquantenni cazzute, infila tutto in un appartamento insieme a un marito e due gatti. Aggiungi una dispensa sempre piena per metà, un lavoro, bello, entusiasmante ma sempre un lavoro e ancora passioni e interessi vari, libri da leggere e amicizie da coltivare.
Ricomincio da me. Ancora una volta. Perché bisogna sempre ricominciare da qualcosa no? Quante volte ancora? Finché sarà necessario e finché ne avrò la forza.
E tutte abbiamo quell’amica che ti propina la dieta magica o che ti consiglia quel posto dove “sai sono braviissimi! Ho perso 8 centimetri in un mese”.
Capita quindi ogni tanto che alla sera si apre il frigo e…..ti risponde l’eco come nel deserto dei tartari! Un paio di limoni, qualche lattina di birra e degli yogurth: materiale insufficiente a mettere insieme una cena e che mi guardano imbarazzati con occhi pieni di solitudine.